Il Governo pensa allo stop degli sport di contatto amatoriali: proseguirà solo la serie A?
Il Governo ferma il basket dilettantistico fino a nuovo ordine? Il Comitato Tecnico Scientifico ha suggerito all’esecutivo lo stop alle partite degli sport di contatto a livello amatoriale tra le misure da inserire nel nuovo DPCM che dovrebbe entrare in vigore nelle prossime 24-48 ore. Il provvedimento è ancora al vaglio con la giornata odierna che dovrà mettere a fuoco l’impianto completo, ma l’orientamento pare chiaramente indirizzato verso questa direzione.
IL NODO “AMATORIALI” – Il provvedimento riguarderebbe il livello amatoriale di tutti gli sport di contatto, considerati potenziali focolai di contagio in assenza di dispositivi di protezione individuale per allenamenti e partite. Il perimetro delle categorie coinvolte va definito ancora con esattezza, ma è chiaro che c’è il rischio concreto di fermare l’attività di moltissimi club. Il nodo è legato all’interpretazione del concetto di “sport amatoriale”: a stretti termini di legge l’unica categoria professionistica per status giuridico è la serie A, applicando in maniera rigida questo principio dovrebbero però restare attivi solo i campionati di calcio e basket in regime di legge 91, dunque l’interpretazione è ancora da definire, ricordando come nel mese di marzo ci fu una lunga interlocuzione sulla questione allenamenti per considerare campionati “di interesse nazionale” le categorie a livello nazionale (nel basket si parla di A2 e B maschile e A1 e A2 femminile). Se però il criterio utilizzato fosse quello delle verifiche, gli attuali protocolli FIP prevedono controlli costanti solo per la serie A, dove da 10 giorni vige l’obbligo di tampone 48 ore prima di ogni partita, mentre per A2 e B c’è solo l’obbligo del test sierologico e del tampone prima dell’inizio dell’attività agonistica (ieri è iniziata la Supercoppa del Centenario organizzata da LNP e ogni squadra ha dovuto provvedere a sostenere gli esami). Per tutti gli altri campionati i protocolli prevedono solo autocertificazioni non consentendo alcun tracciamento dei possibili contagi: qui sta la causa dell’ipotesi di divieto, per proseguire nei tornei non professionistici potrebbe essere richiesta una revisione dei protocolli con obblighi di tampone settimanale anche nei campionai nazionali?
SUL PIANO PRATICO – Qualora l’indicazione del CTS dovesse essere accolta in toto dal Governo, l’applicazione integrale significherebbe fermare in blocco tutta l’attività regionale dei campionati senior (C Gold, Silver, D, Promozione e Prima Divisione) e tutta l’attività giovanile maschile e femminile. Tutte categorie che, dopo la sospensione con successiva neutralizzazione della stagione 2019/20, avevano faticosamente ripreso l’attività in vista di una ripresa dell’attività prevista in larga maggioranza nel weekend del 24 e 25 ottobre a seconda dell’indicazione dei vari Comitati Regionali. Il blocco ipotizzato dal Governo cancellerebbe in poche ore mesi di lavoro per programmare la ripresa dell’attività, col punto interrogativo sull’effettiva disputa della stagione 2020/21 se lo stop si protraesse fino al termine dello stato di emergenza appena prolungato al 31 gennaio.
IL NODO CAPIENZE IN A – Nel DPCM in arrivo previsto anche il già ventilato blocco per le deroghe delle Regioni sulle capienze degli impianti: il vincolo dei 200 posti potrebbe essere superato solo in caso di strutture di grandi dimensioni (si parla di deroghe per teatri come la Scala o il Petruzzelli). Sul tema che negli ultimi giorni ha sollecitato interventi ripetuti da parte dei vertici istituzionali, dal presidente della FIP Gianni Petrucci a quelli di LBA e LNP Umberto Gandini e Pietro Basciano, si registra la forte preoccupazione dei club professionistici sul tema primario degli incassi azzerati, e quello consequenziale del fortissimo rischio della perdita degli sponsor per la mancanza di visibilità generata dal provvedimento. Qualche giorno fa l’a.d. della Virtus Bologna Luca Baraldi aveva lanciato l’appello sul fatto se valesse la pena proseguire la stagione davanti a pochi intimi, lasciando intendere la possibilità di ipotizzare di fermare il campionato.